Il detto dice che "L'Epifania, tutte le feste porta via..."
e, ci aggiungo io, "delle feste porta via anche la magia!"
Eh sì, perchè il periodo di Natale è un po' magico: l'arrivo di Babbo Natale, i doni sotto l'albero arrivati lì chissà come, il mistero della nascita di Gesù Bambino... e poi in questo periodo siamo tutti un po' più buoni: e non è una bella magia questa?
Così, se di panettoni e alberi di Natale effettivamente non ne potevo più, di questo alone magico invece sento già la la mancanza!
Allora ho scritto una favola... tanto per rientrare un po' in un'atmosfera fantastica!
Buona lettura...
FIOK, PICCOLO FIOCCO DI NEVE
Fiok era un piccolo fiocco di neve e viveva in alto, in alto… sopra alla nuvola Soffy su nel cielo blu!
Sulla stessa nuvola vivevano anche la sua mamma e il suo papà e altri fiocchi di neve: alcuni più grandi, altri più piccoli di lui.
Ogni sera i fiocchi grandi raccontavano delle storie ai piccoli fiocchi, storie che venivano tramandate di padre in figlio e spesso narravano di grandi nevicate, di meravigliose sculture di ghiaccio, di buffissimi e simpaticissimi pupazzi di neve…
Fiok adorava sentire quelle storie: non vedeva l’ora di scendere sulla terra per poterle vivere di persona... e poi raccontarle a sua volta dopo che, sotto forma di goccia d'acqua, fosse ritornato sulla nuvola.
Ogni giorno dalla sua nuvola guardava giù, per controllare se era il momento di lanciarsi… si metteva proprio sul bordo della nuvola e con le sue punte faceva il solletico a Soffy che dalle risate faceva cadere qualche gocciolina di pioggia.
Chiedeva sempre a suo papà: “Quando tocca a noi papà? Io voglio scendere sulla terra…”
“Aspetta Fiok! Non è ancora il momento giusto. La temperatura non è abbastanza fredda: se ti lanci adesso, ti scioglierai prima di arrivare a terra! Non avere troppa fretta, bisogna anche saper aspettare.”
E Fiok ritornava al centro della sua nuvola.
Dopo qualche giorno però era ancora lì… sul bordo! Soffy rideva ancora per il solletico ma questa volta le gocce di pioggia non cadevano: “Papà, papà… ora mi sembra freddo al punto giusto!”
"Devi pazientare ancora un pochino Fiok: dobbiamo essere un po’ più numerosi… Anche se ci lanciassimo tutti assieme, siamo talmente in pochi che sulla terra nessuno si accorgerebbe di noi. Meglio aspettare ancora: vedrai, arriverà anche il nostro momento.”
I giorni passavano e sulla nuvola cominciarono a formarsi tanti fiocchi di neve, erano sempre di più… Soffy era costretta a diventare sempre più grossa per fare posto a tutti e nonostante questo si cominciava a stare davvero stretti!
Mamma mia che solletico: tutti quei fiocchi che continuavano a spingersi di qua e di là... la facevano ridere da matti!
Finché una sera, la povera nuvola non resistette più: cominciò a ridere, a ridere, a ridere… da non riuscire più a fermarsi. Dalle grosse risate cominciò a sobbalzare su e giù e fece cadere i primi fiocchi di neve.
Fiok sentì il papà che lo chiamava: - “Fiok, ora è il momento giusto: andiamoooo!!!” e, presi per mano, si lasciarono andare in caduta libera verso la terra!
Fu un viaggio splendido: tutti i fiocchi ridevano e cantavano, danzando nel cielo come piccole farfalle scintillanti… Tutte le stelle rimasero immobili nel cielo ad ammirare quello spettacolo meraviglioso.
I primi fiocchi si posarono a terra in un piccolo paesino vicino alle montagne e cominciarono subito a formare un velo bianco pronto ad accogliere tutti gli altri fiocchi.
Nevicò per tutta la notte, una nevicata fantastica, leggera, senza vento o bufera… solo il meraviglioso silenzio di soffici fiocchi che, con un dolcissimo girotondo, ricoprirono di un manto incantevole tutto il paese!
Che sorpresa fu per gli abitanti del piccolo paesino quando la mattina si risvegliarono: trovarono tutto bianco... sembrava il paese delle favole! La meraviglia e lo stupore erano negli occhi e sulla bocca di tutti.
C’era talmente tanta neve che le scuole rimasero chiuse, le strade ne erano talmente ricoperte che nessuno andò a lavoro… La felicità dei bimbi era incontenibile, e gli adulti colsero l’occasione per passare la giornata a giocare sulla neve con i loro bambini, ritornando per un po’ piccoli anche loro!
Il Sole stava dormendo, coperto dalla nuvola Soffy che finalmente aveva smesso di ridere, ma fu svegliato dalle risate dei bambini. Curioso di sapere cosa stesse succedendo spostò la nuvola e timidamente si affacciò, allungò i suoi raggi per arrivare con lo sguardo fino a terra.
Fiok, a vedere tutto questo, si emozionò e cominciò a brillare: il merito di quello spettacolo era anche suo e guardandosi intorno vide che anche tutti i suoi amici scintillavano di gioia ed emozione.
Nel punto più alto del paese, nella piazza, un gruppo di bambini costruì un enorme pupazzo di neve, Fiok finì proprio sulla testa e da lì riusciva a vedere tutto il paese: era davvero un incanto! Quel manto candido e soffice, che tutto ricopriva, sembrava cosparso di tanti piccoli diamanti… In un luccichio, sopra un ramo del pino che c’era al centro della piazza, Fiok vide suo papà che, facendogli l’occhiolino disse: “Abbiamo aspettato un po' Fiok... ma abbiamo colto davvero il momento più giusto!”.