Che avere un animale in casa sia una gran bella cosa penso siano d'accordo in tanti e sempre
più famiglie pensano che l'accoppiata bambini/animale domestico sia un
valore aggiunto all'educazione e alla crescita dei figli.
Ovviamente è una scelta da
ponderare bene: un animale non è un giocattolo con cui divertirsi i
primi giorni e poi basta... richiede molte attenzioni e quando decidiamo
di tenere con noi un animale dobbiamo essere sicuri di garantirgli gli
spazi, il tempo e tutte le altre cose di cui ha bisogno.
Noi ci abbiamo pensato per un bel po': era un desiderio che la mia piccoletta aveva espresso e scritto nella
letterina a Babbo Natale... da un paio d'anni provava a chiedere
un animaletto (leggi QUI)!
Ecco Lana, la nostra coniglietta nana, arrivata la notte di Natale di due anni fa!
... pian piano ha imparato ad accudirla, a farle compagnia, a pulire il recinto...
All'inizio Lana era un po' impaurita e diffidente: solo la bimba riusciva a prenderla in braccio.
Ogni
mattina prima di andare a scuola andava a salutarla e lei ricambiava
sempre con dei buffissimi salti di gioia...e la cosa si ripeteva sempre
al suo ritorno!
..............
Vi
sarete accorti che sto scrivendo al passato...perchè purtroppo è
successo quello che spesso accade e che non vorresti mai dover
raccontare ai tuoi figli: "Purtroppo Lana non c'è più!"
Se n'è andata a fine agosto, mentre i ragazzi erano in vacanza qualche giorno con i nonni.
E'
successo tutto molto velocemente, nel giro di un paio di giorni: io e
mio marito, visto che non stava bene, l'abbiamo portata dal veterinario e
accudita fino all'ultimo con la speranza che si riprendesse... cosa che
purtroppo non è avvenuta!
E' stato davvero un duro colpo anche per noi!
E ora?
Come lo raccontiamo ai ragazzi, alla piccola soprattutto?
Ci abbiamo pensato e ripensato: le diciamo che è scappata?
Meglio di no, potrebbe pensare che è scappata perchè qui non stava bene e poi si illuderebbe in un suo ritorno.
Meglio dirle la verità: ormai
a 10 anni è abbastanza grande per capire queste cose... prima o poi
dovrà affrontare anche il discorso della morte... certo, meglio il più
tardi possibile però se è capitata questa cosa vuol dire che la si deve
affrontare, d'altra parte la morte fa parte della vita, no?
Di
sicuro non volevamo dirglielo per telefono, così abbiamo aspettato i
pochi giorni che mancavano alla fine della vacanza con i nonni e poi,
una volta a casa abbiamo comunicato la notizia.
L'ha
fatto mio marito, con un tatto ed una sensibilità enormi: si è preso in
braccio la piccola e, con voce calmissima, le ha ricordato che
"... nei libri sugli animali letti insieme c'è scritto che anche gli animali si ammalano: c'è il veterinario ma è difficile capire dove un animale prova dolore... Un animale poi non vive tanti anni come le persone.
"... nei libri sugli animali letti insieme c'è scritto che anche gli animali si ammalano: c'è il veterinario ma è difficile capire dove un animale prova dolore... Un animale poi non vive tanti anni come le persone.
Avevamo visto
che Lana non stava bene e l'abbiamo portata dal veterinario che ci ha dato delle medicine... ma poi il giorno dopo sembrava stesse
dormendo... e invece non si è risvegliata!"
Io non avrei saputo trovare parole e modo migliori!!!
La disperazione e il dispiacere provati dalla piccola sono stati una cosa davvero struggente...
Noi genitori non vorremmo mai vedere i nostri figli soffrire, facciamo di tutto per evitare che ciò accada... vorrei dire che a
volte facciamo anche troppo per evitare che soffrano, il che non è
sempre positivo perchè così facendo non li abituiamo e non forniamo loro
gli strumenti per gestire il dolore e le delusioni che prima o poi
nella vita capitano.
Quello
è stato proprio un giorno di lutto: lei piangeva, io ho pianto assieme a
lei (ebbene sì, anche le mamme piangono...) ci siamo consolate a
vicenda e il fatto di vedere che il suo dolore era anche
il mio dolore l'ha sollevata: non era da sola ad affrontare questo
triste momento, poteva contare su di me!
Con il passare delle ore il pianto si è fermato, il dolore un po' attenuato... ma la tristezza nei suoi occhi era tanta.
Io
e mio marito ci siamo chiesti se era il caso di proporle di andare a
prendere un altro coniglietto: certo avrebbe attenuato il dolore per la
perdita di Lana ma non volevamo nemmeno far passare il messaggio che,
quando muore qualcuno lo si può sostituire in fretta e furia!
Comunque glielo abbiamo chiesto: ha detto che voleva pensarci un po' ma ho visto subito una luce diversa nei suoi occhi.
Tempo
qualche ora e ci ha detto che avrebbe desiderato sì un altro
coniglietto... così siamo andati al negozio e... siccome ce n'erano
tanti tutti insieme, per paura che uno da solo soffrisse di solitudine... ne abbiamo
presi due: ecco Baffo...
... super timidone e molto timoroso...
... e Nerina...
... la femmina, molto più coccolona e per niente intimorita.
La sera del loro arrivo, guardandoli con gli occhi lucidi, la piccola mi si avvicina e mi dice:
"Però mamma, anche se sono arrivati due nuovi coniglietti, sono ancora triste per Lana!"
Questa sua frase mi ha dato la certezza che da sola aveva capito che
quando qualcuno muore non lo puoi sostituire: il fatto di avere due
nuovi coniglietti l'aveva resa felice ma non aveva cancellato il dolore
per la perdita di Lana.
"E' normale che sia così: Lana è Lana... e resterà sempre il tuo primo animaletto. Con Baffo e Nerina ci saranno altre storie, altri bei momenti!""Già..."
Poi
si dice che i bambini certe cose non le capiscono... le capiscono
eccome, siamo noi che abbiamo paura che non le sappiano affrontare.
E in tutto questo turbinìo di emozioni e sentimenti, il figlio più grande come ha reagito?
Anche
questo è un discorso lungo da affrontare... perchè io mi ero concentrata
più sulla "piccola" pensando che il "grande", visto il poco interesse
che aveva sempre mostrato per Lana, non venisse "toccato" da tutto ciò e
invece... mi sbagliavo!
Ma la reazione del figlio sedicenne ve la racconto un'altra volta: merita un post tutto suo!
Ecco, ho pianto... Sai capisco perfettamente la situazione anche se l'ho vissuta da adulta.
RispondiEliminaMio padre mi regalò il mio Ciasmino, un criceto, quando avevo 22 anni ed ero convalescente dopo un incidente in auto. L'anno precedente avevo subito un aborto (storia lunga) e il senso di maternità era rimasto così forte dentro me da aver iniziato a trattare il mio Ciasmino come un figlio mio. Ciasmino ci ha lasciati il 24 Febbraio 2015 e ho pianto per oltre una settimana come una disperata, anche a lavoro. E ancora oggi piango pensandolo. Dopo qualche mese ho accolto in casa mia Pallina, la cricetina ormai adulta di alcuni conoscenti che non la volevano più. Mi sono affezionata tantissimo a lei, ma non dimenticherò mai il mio piccolino, il mio primo amore.
Ecco, questo per dirti che non c'è età per soffrire, e non c'è età per capire che chi abbiamo amato non si possa dimenticare.
Un abbraccio a voi e un benvenuto ai nuovi arrivati.
Maira
E' incredibile quanto ci si possa affezionare agli animali che vivono con noi, arrivano ad essere proprio parte della famiglia... e pensare che c'è gente che li abbandona in mezzo ad una strada o che fa passare loro delle sofferenze assurde! Da non credere!!!
EliminaGrazie per averci raccontato un tuo fatto personale così importante, un bacio!