domenica 19 luglio 2015

TARGHETTE "WELCOME"... E CHE SIA UN "BENVENUTI" CHE VIENE DAL CUORE!

Alcune targhette con la scritta "WELCOME"!
targhetta marrone e bianca
Sono realizzate in feltro...
targhetta bianca scritta grigia
...anche la scritta (che si può personalizzare) e i rametti sono realizzati in feltro.
targhetta marrone e panna
I fiori invece sono in pannolenci che, essendo più "malleabile" nella lavorazione, offre alla targhetta un aspetto più morbido e tenero!
targhetta bianca e bordò
Il tutto viene impreziosito dall'applicazione di piccole perle che danno un tocco di luce e raffinatezza ed eleganza alla composizione!
targhetta fuoriporta welcome rosa fiori viola e gialli
Un nastrino in tinta permette di poter appendere queste targhette all'uscio di casa, alla porta di una camera interna o direttamente ad una parete dell'ingresso di casa!
 targhetta grigio fiori rosa bianco
Le potete trovare nel mio negozio su Miss Hobby:  Il Bazar di Mary Claire
targhetta fuoriporta welcome lilla fiori panna
Queste targhette con la scritta "WELCOME", ossia "BENVENUTI", mi danno l'occasione per esprimere la mia opinione su alcuni fatti accaduti in questi giorni a proposito di accoglienza e ospitalità e sul significato della parola BENVENUTI!
Giornali e Telegiornali hanno dato ampio spazio a due fatti accaduti alla periferia di Roma e in provincia di Treviso dove ci sono stati scontri e proteste contro la decisione di accogliere in quelle zone alcune decine di profughi.
Certe immagini devo dire che mi hanno veramente lasciato l'amaro in bocca: gente esasperata (quasi "inferocita") che urlava "Questa gente non la vogliamo qui!" e ancora: "Devono andarsene, devono andare via!"
Dall'altra parte ragazzi di colore che, dalle terrazze degli appartamenti dove erano stati alloggiati, guardavano (mi auguro senza capire il significato delle parole che venivano dette...) i residenti che protestavano. 
Nella notte alcuni residenti della zona sono anche entrati negli alloggi destinati ai profughi prendendo materassi e mobilio per poi incendiarli, hanno anche impedito che venissero consegnati dei generi alimentari... Alla faccia del BENVENUTI!
Insomma davvero non mi è piaciuto ciò che ho visto e sentito... però ho anche cercato di andare oltre e mettermi nei panni di quelle persone che si son visti arrivare dall'oggi al domani più di cento profughi come nuovi vicini di casa.
Se mi fossi trovata lì, a Quinto di Treviso, in quel residence... avrei davvero dato il mio BENVENUTO a quelle persone?
Devo essere sincera.... probabilmente no!!!
Certo non avrei dato fuoco a mobili e materassi però non sarei stata contenta della situazione: come si fà a portare più di 100 profughi, tutti uomini e farli alloggiare in quartiere residenziale?
Provate a pensare a quanti sono 100... 
100 uomini che non hanno lavoro, sono senza una donna, non sanno parlare la nostra lingua, non conoscono gli usi del nostro paese... pensate anche solo alla gestione dei rifiuti: secondo voi avrebbero fatto la raccolta differenziata? 
E chi avrebbe portato poi i loro rifiuti negli appositi cassonetti? 
Io credo che nel giro di poche settimane quella zona sarebbe diventata sudicia e malfamata, un ghetto... e voi vorreste abitare con i vostri figli in una zona così? Io no!!!
Certo la protesta ha usato dei toni esagerati ma mi sono anche chiesta se una protesta più pacata avrebbe poi ottenuto gli stessi risultati...
Purtroppo credo di no: viviamo in una società in cui chi alza la voce viene ascoltato più di quello che, a voce bassa, dice cose sensate e giuste!
E allora che si fà? Da che parte è giusto stare?
Non lo so... lancio domande a cui non so dare una risposta: come cristiana sento che è giusto accogliere tutti, dare una possibilità a tutti ma i fatti che accadono quotidianamente purtroppo incutono paura e fanno sì che quel BENVENUTI sia difficile da mettere in pratica e personalmente non mi sento di dare del "razzista" a quel giovane padre che deve pagare altri 29 anni di mutuo per quell'appartamento in cui vive ora e che rischia di venire deprezzato, o a quella ragazza che vive da sola in un appartamento di quel residence e che dice di aver paura per la presenza di tutti quegli uomini che stanno sempre in gruppo!
Spero (e prego) che le nostre istituzioni riescano a trovare una soluzione a questo problema che si sta ingigantendo sempre di più e poi... auguro a tutti che si riesca davvero ad appendere fuori dalla nostra porta di casa una targhetta con scritto "WELCOME" ma non un BENVENUTI di circostanza...  ma che sia un BENVENUTI che viene direttamente dal cuore!






lunedì 6 luglio 2015

UN LIBRO AL MESE: "TRE ATTI E DUE TEMPI"

Dopo un mese di pausa (scusate ma proprio non ce l'ho fatta in giugno a pubblicare il post: nelle settimane precedenti non ero riuscita a leggere praticamente nulla...), ritorna la rubrica del primo lunedì del mese:

Ad un anno di distanza dalla sua morte, mi sono ritrovata tra le mani questo libro di Giorgio Faletti che avevo acquistato a suo tempo ma ancora non avevo letto: "Tre atti e due tempi".

tre atti e due tempi
E' la storia di un ex pugile, ormai non più giovanissimo, vedovo e con un figlio che gioca a calcio in una squadra di serie B.
Il protagonista Silvano detto Silver, perchè
"...la provincia è sempre pronta a trovare un soprannome. E da Silvano a Silver la strada è breve. Soprattutto quando ti presenti al bar dopo un combattimento con un occhio così nero da sembrare coperto dalla pezzuola di un pirata e uno di tice che assomigli a Long John Silver, quello dell'Isola del Tesoro."
in gioventù ha commesso alcuni errori, roba di scommesse, incontri di boxe truccati....  che l'hanno portato a passare qualche anno in prigione.
Una volta uscito però ha rigato dritto, si è sposato ed ha avuto un figlio che ora fa il calciatore.
La squadra dove gioca il figlio, e nella quale Silver è un addetto ai lavori, è in zona promozione: l'ultima partita è decisiva per stabilire chi passerà agli onori della cronaca e proprio alla vigilia di questo incontro Silver scopre che il figlio, con il quale non c'è proprio un rapporto idilliaco, si è prestato ad un lurido gioco di scommesse e alla vendita della partita.
A Silver sembra di tornare indietro nel tempo: lui quegli errori li ha già fatti e li ha pagati cari finendo in prigione... perchè deve succedere la stessa cosa anche a suo figlio?
E' una cosa che gli fà troppo male... non può permetterlo... così inizia una serie di "manovre", un po' calcolate e un po' dettate dal caso, per riuscire ad evitare questa cosa.

Il libro è scritto con una dovizia di particolari ed una precisione tali che ti sembra di essere lì a guardare la storia sbirciando dal buco della serratura.

Mi è piaciuto molto ma a dire la verità... non come mi sono piaciuti gli altri suoi scritti!
Abituata ai romanzi di Faletti con 500 pagine e più, questo che ne ha solo 133, in realtà lo definirei più un racconto che un romanzo!
Di solito nei suoi libri c'è più di una sola storia: imprevisti e colpi di scena fanno da sfondo ad un intreccio di varie storie che rendono il romanzo bello "corposo" e pieno!
Questo l'ho finito troppo presto, è quasi volato via e mi ha lasciato un po' d'amaro in bocca... e non ho potuto non fare il paragone con lo stesso Giorgio Faletti: anche lui ha finito la sua vita troppo presto, è volato via... e la sua morte mi ha lasciato un gusto davvero amaro in bocca!!!

Come segnalibro ho usato quello che ho realizzato apposta per lui, quello che uso sempre quando leggo i sui libri (ne avevo già parlato QUI)

Come ultima cosa vorrei mostrarvi una foto (secondo me meravigliosa) che in questi giorni "rimbalza" in rete tra un social e l'altro...
L'ha condivisa Angelo Branduardi, amico di Giorgio Faletti e con il quale aveva collaborato in più di un'occasione.
Era accompagnata da queste sue parole:
Ciao Giorgio,
Stamattina dappertutto leggo cose strane, del tipo che saresti morto giusto un anno fa.
Ora sai benissimo, caro signor Faletti, che lo scherzo è bello quando dura poco e chissà perchè hai deciso di farlo durare per l'eternità. Dovresti smetterla di nasconderti agli occhi e apparire solo nei cuori di quelle tante, tantissime persone che, come me, non ti dimenticano. Continui a volteggiare, da saltibanco quale sei, nella nostra anima, ora con le tue parole, ora con la tua voce, o con quelle belle immagini che parlano di te.
Suvvia Giorgio, vorresti farci credere che sei morto e continui a pubblicare cose nuove, continui a regalarci nuove emozioni. Sei sempre il solito burlone.
A proposito: quando ti ho nominato per la secchiata dell' Ice-bucket ho poi saputo che te la sei data con l'acqua tiepida. Che imbroglione! Ma almeno dove sei ora, vuoi comportarti da persona seria?
Ti saluto con un forte abbraccio.
Angelo

E io non aggiungo altro!

giovedì 2 luglio 2015

TARGHETTE PER ANNUNCIARE UNA NASCITA

Ciao a tutti, è da più di un mese che non pubblico sul blog... mamma mia!
Purtroppo il marito non si è ancora ristabilito: la rottura del tendine d'achille è più "rognosa" di quanto ci aspettassimo e, nonostante siano passati già più di due mesi dall'infortunio, ancora non può muoversi... povero lui... e povera anch'io che mi ritrovo a dover correre di qua e di là!
Tempo libero quindi ne ho davvero poco ma quel poco che ho avuto in queste settimane, l'ho usato per creare delle targhette in feltro che ho regalato a due giovani neo-mamme!
Le targhette sono entrambe in rosa: portano il nome della bimba appena arrivata e sono decorate con nastrini, pizzi, qualche perlina e altri elementi quali cuori, fiori, farfalline in feltro.
nascita femmina
Per realizzarle ho usato la Big Shot: con l'apposita fustella ho tagliato la targhetta, con la fustella alfabeto ho tagliato le lettere che poi ho incollato per formare il nome, abbellito il tutto a piacere... et voilà, ecco pronte due romantiche e dolcissime targhette per Laura e Caterina!
nascita femmina2
La targhetta è provvista di due forellini in altro dove è possibile far passare un nastrino per poterla così appendere sopra alla culla, o sulla porta della cameretta o in qualsiasi altro posto si desideri.  
Può essere una valida alternativa al classico fiocco nascita oppure un originale biglietto di benvenuto da regalare ai nuovi arrivati.
Fatalità queste sono entrambe per femminucce ma si possono realizzare ovviamente anche in azzurro per maschietti, magari abbellendole con sagome di macchinine o orsetti anzichè fiori e farfalline...
Realizzandole poi in altri colori possono essere regalate anche a bambini più grandi, inserendo soggetti personalizzati: per una bimba che pratica danza si possono abbellire con un tutù o delle scarpette da ballerina, per un bimbo appassionato di calcio di possono usare i colori della sua squadra del cuore...le possibilità sono infinite, basta mettere in moto la fantasia!
Provate a realizzarle anche voi, se invece le volete già pronte le potete trovare nel mio negozio on-line IL BAZAR DI MARY CLAIRE