Con il libro di questo mese continuo la mia rassegna 2015 Reading challenge (ne avevo parlato QUI).
Per la categoria "Un libro che avete a casa ma non avete mai letto" il libro di cui vi parlo oggi è "Jack Frusciante è uscito dal gruppo".
Il protagonista della storia è Alex, un ragazzo di diciassette anni che vive a Bologna (città dove è ambientato il romanzo).
Siamo agli inizi degli anni '90 e Alex frequenta il liceo della sua città.
Come tutti i ragazzi della sua età si trova a dover fare i conti con sensazioni ed emozioni all'inizio incomprensibili, comportamenti ed atteggiamenti che cambiano... si sà, parlasi di adolescenza (ed io, avendo un figlio di sedici anni, vi posso assicurare che ne so qualcosa!).
Alex, fino ai sedici anni, era sempre stato un ragazzo ordinato, attento... il classico "bravo ragazzo", sia a scuola che in
famiglia, con il tempo però inizia a comportarsi in maniera decisamente diversa: le cose e le persone che gli stanno attorno cominciano a non andargli più bene, si domanda il perchè di tante cose (e non sempre riesce a darsi una risposta).
Conosce anche una ragazza, Aidi, e per lui diventerà un punto di riferimento: solo con lei riesce a parlare di certi suoi turbamenti e lei sembra essere l'unica persona in grado di capirlo.
Alex vorrebbe che la storia con Aidi diventasse una relazione amorosa a tutti gli effetti ma lei è frenata dal fatto che dovrà partire per alcuni mesi: andrà a studiare in America e non vuole soffrire troppo per il distacco, cerca quindi di fare in modo che la loro sia una relazione solo platonica.
Il
loro rapporto si basa su un'intensa amicizia ed è contornata da citazioni musicali e letterarie che rendono molto piacevole la lettura.
Passando attraverso storie tipiche per quell'età, quali la scuola,
le uscite con gli amici, i contrasti con i
genitori, si arriva a quello che è il
culmine del romanzo, il fatto che cambierà il tono di tutta la
narrazione successiva: uno degli amici di Alex, Martino, si suicida per
la vergogna di essere stato trovato in possesso di droga. L'episodio farà riflettere molto Alex: tutti hanno una loro opinione, tutti hanno qualcosa da dire su questo ragazzo, lui però conosceva Martino, lui sapeva davvero chi era... questo fatto fa capire ad Alex quanto sia importante pensare con la propria testa, avere le proprie idee e quanto sia essenziale far valere la propria volontà e personalità, anche se questa ti porta ad uscire fuori dal "cerchio che ci hanno disegnato intorno"... ad "uscire dal gruppo" proprio come ha fatto J. Frusciante.
Il titolo del libro infatti si riferisce ad un fatto realmente accaduto: nel 1992 John Frusciante (diventato Jack nel libro per motivi di diritti d'autore), l'allora chitarrista dei Red Hot Chili Peppers, lascia inaspettatamente il gruppo, durante una tournée all'apice della
popolarità.
L'episodio è oggetto di una breve riflessione da parte del protagonista,
che non riesce a spiegarsi il motivo di un simile gesto. Il tempo e i fatti della vita lo porteranno a comprendere che a volte è necessario "uscire dal gruppo", inteso come "uscire dalle consuetudine, dagli
schemi sociali".
Il libro mi è piaciuto molto e ho rivissuto alcuni dubbi, sensazioni, turbamenti che ho provato a 17 anni e che ora sta probabilmente attraversando anche mio figlio... credo non sia un caso che io abbia letto questo libro solo ora nonostante ce l'avessi in casa da tanti anni: di certo leggerlo adesso mi ha fatto tornare in sintonia con quell'età e comprendere un po' meglio (spero) un figlio 16enne!
Ora il segnalibro: il mese scorso mio nipote ha compiuto 18 anni ed avendogli regalato un libro avevo realizzato per lui anche un segnalibro. Lo trovo adatto anche a questo libro: in fin dei conti 18 anni non sono poi così lontani dai 17 del protagonista del libro!
Ecco quindi un segnalibro con in evidenza un bel numero 18, embossato usando la Big Shot!
Da un cartone un po' spesso ho tagliato i numeri...
... ho poi posizionato sul piano della Big nell'ordine: la piattaforma multiuso che c'è in dotazione, i numeri ricavati dal cartone, il cartoncino dove volevo far venire i numeri in rilievo e l'apposito tappettino che serve per embossare.
Mettere il "panino" così ottenuto tra i due pad in dotazione e passare sotto i rulli, il cartoncino verrà quindi "embossato" con un bel numero 18 in rilievo!
Ho poi piegato il cartoncino lasciando il 18 al centro e chiudendo i due lembi fra di loro sul retro, messo un filo di colla sul fondo in modo che il mio cartoncino embossato in realtà facesse la funzione di una piccola busta.
Ho colorato il tutto con gli inchiostri per timbri passando maggiormente sui bordi e sulle parti in rilievo così il numero risalta maggiormente.
Dentro ho messo un piccolo biglietto con una dedica per il mio "nipotone" diventato maggiorenne.
Come segnalibro si può utilizzare anche solo la busta se si vuole che il biglietto resti un messaggio personale!
Buona lettura a tutti!!!
Mamma che ricordi con questo libro che mi hai fatto venire alla mente!
RispondiEliminaBellissimo anche il segnalibro!
Grazie Lisa ;-)
EliminaIl libro io l'ho letto un po' in ritardo rispetto a quando è stato pubblicato... ma si dice "meglio tardi che mai!"
Ciao
Ma sai che non ho mai letto questo libro?
RispondiEliminaPensare con la propria testa .... è l'obbiettivo che ho da sempre come mamma.
Mio figlio ha solo sette anni, però io su questo tasto batto da sempre.
Gli ho insegnato a dire sempre la sua, rispettando naturalmente gli altri.
Vedo che lo fa abbastanza, compatibilmente con l'età.
Certo è faticoso ..... perché poi su certe cose, come genitore, devi anche dire la tua.